Centro storico S. Martino

Sede: P.zza Matteotti, 1

e-mail: quartiere.centrostorico@comune.rivoli.to.it
Presidente: BORDIGA Giorgio- 3472203625 –arcbordiga@tiscali.it
Vice Presidente: MIchele Rossino – 3393359370 –michele.rossino@gmail.com
Assemblea Pubblica: Quartiere Centro Storico San Martino una volta all’anno
Consiglio Direttivo si riunisce ogni secondo Giovedì del mese alle ore 21:00 presso propria sede
(escluso Agosto e in concomitanza con assemblea pubblica).
 
Breve cenno delle ricchezze storiche e culturali del quartiere:
La nostra sede è nel Palazzo Storico Comunale in Piazza Matteotti, recentemente ristrutturato nella sua facciata con evidenti richiami di elementi architettonici medioevali; anche l’Associazione Nazionale Alpini Gruppo Rivoli e’ qui ospitata.
Poco distante, la Casa del Conte Verde, in Via fratelli Piol. Anche se non è dimostrato che Amedeo VI di Savoia, il Conte Verde, abbia avuto un legame reale con l’edificio a lui intitolato, le sue caratteristiche rivelano una committenza illustre e una qualità architettonica che testimonia il concorso d’artisti d’alto livello. Datata Fino al XV secolo, Rivoli fu sede della corte sabauda prima che la capitale fosse spostata a Torino. E sede ora di mostre e convegni.
La Chiesa di San Croce , nell’omonima via, poco distante da piazza Matteotti, dove al suo interno una quantità di arredi e opere d’arte attendono una valorizzazione, e all’esterno, emerge un pregiato campanile.
La vecchia Collegiata di Santa Maria della Stella , anch’essa con il suo imponente campanile che sovrasta la piazza Bollani , svetta sulla città con la sua facciata Barocca richiamando quell’elemento di collegamento (uno degli assi più importanti voluto dalla austera architettura Barocca Piemontese cioé corso Francia) tra la città di Torino, la Basilica di Superga e il Castello di Rivoli.
Il Campanile dell’antica Collegiata di Santa Maria della Stella situato presso via al castello di notevole importanza non solo per l’aspetto culturale ma soprattutto per l’immagine che dona al centro, per non dire della Torre della Filanda spazio privato, adibita a eventi culturali.
Vicino a Piazza Marconi si trova la settecentesca Chiesa di San Martino, con all’interno pregevoli opere antiche.
In via Querro la cappella dedicata al Beato Antonio Neirot, sacerdote missionario lapidato in Africa, patrono della città.
Palazzo Piozzo di Rosignano antico palazzo nobiliare un tempo adibito a mostre, è da diversi anni chiuso al pubblico.
Villa Cane D’Ussol l’ultima sede dell’Amministrazione nel cuore del Comune di Rivoli e sede attuale del consiglio comunale e dell’università della terza età. Costruita nel 1775 da Ignazio Amedeo Galletti di Pontestura con i suoi prestigiosi neoclassici della facciata, ha un importante scalone dove all’interno, nelle sale antiche della villa sono celebrati i matrimoni di rito civile.
Villa Melano, all’ombra del Castello di Rivoli, eretta nel Seicento per dare ospitalità ai frati cappuccini e trasformata poi, sotto la dominazione napoleonica, in residenza borghese. Nel 2004 inizio la trasformazione della villa in un hotel di lusso, ma ad ora i lavori non sono ancora finiti.
Anche la Risalita meccanizzata, un sistema di scale mobili sotterranee che dovrebbe collegare il centro storico con il castello di Rivoli, sede del Museo d’Arte Contemporanea, è chiuso al pubblico per problemi strutturali.
Non possiamo dimenticare l’antico ospedale, testimonianza di un passato in cui la cura era affidata agli Istituti di Pubblica Assistenza e Beneficenza, Villa Fiorito, Villa Cavalli D’Olivola, la Cappelletta di San Lorenzo, la Porta Sorda, gli istituti riuniti Salotto e Fiorito, la confraternita di San Rocco, i due lavatoi in via Grandi e in via Montegrappa, l’acquedotto di Piazza San Rocco.
Tutto questo sopra descritto come a cornice, o meglio, come una corona di delizie sovrastata del Castello Sabaudo adibito a Museo D’arte Contemporanea, conosciuto in tutto il mondo.
Nel centro “accade”:
Nel periodo Natalizio ospita il Villaggio di Babbo Natale dove nel cuore del villaggio ha sede la Casa di Babbo Natale, tale allestimento è coronato dal mercatino di Natale con prodotti tipici di varie regioni italiane. In Piazza Martiri viene allestita la pista di pattinaggio su ghiaccio.
In Gennaio per l’Epifania in Piazza San Rocco c’è il Falò della Befana;
A Carnevale presso la Casa del Conte Verde avviene l’Investitura del “Conte Verde Amedeo VI”, figura storica rivolese. La sfilata dei carri allegorici e’ a febbraio.
Trucioli d’Autore, interessante momento artistico culturale dove si intersecano valori storici rivolesi come l’incisione del legno e la fantasia dei falegnami artisti .
L’Auditorium dell’Istituto Musicale, a fianco di Palazzo Piozzo, ospita lezioni e concerti dei giovani allievi e di vari artisti.
L’Ostello di Rivoli, e’ situato nelle immediate vicinanze del Centro Storico presso l’ex seminario in viale Papa Giovanni XXIII.
Il centro storico può essere visitato con il trenino RIVOLZONZO, con partenza da piazza Martiri della Libertà.
Mercati di quartiere:
Mercoledì presso i Portici Via Rombò
Sabato presso P.zza San Rocco
Sabato pomeriggio in P.za Martiri della Libertà
Cenni sul Comitato Spontaneo:
Il Comitato di quartiere Centro Storico San Martino è stato costituito in forma spontanea alla fine degli anni ‘90 da un gruppo di cittadini per dare voce ai residenti della parte storica della città, che fino a quel momento non avevano rappresentanza.
Il funzionamento del comitato è basato sulla volontà espressa democraticamente dai residenti del quartiere attraverso assemblee pubbliche, convocate periodicamente per decidere su importanti questioni, ma i cittadini sono coinvolti anche attraverso volantini e questionari distribuiti con assemblee pubbliche o semplicemente presentandosi presso la sede o ultimamente con la posta elettronica e facebook.
L’attività del Comitato è portata avanti dal direttivo, composto da dieci membri, eletti con elezioni pubbliche.
Vi e’ la necessità di rivalorizzare il comitato sia nel suo operato che nella sua attività inserendo, per esser presenti sul territorio ed accogliere gli opportuni suggerimenti di chi vuole confrontarsi. L’obbiettivo è quello d’affrontare le questioni considerando che con il direttivo, tramite assemblee pubbliche proponiamo e l’amministrazione vaglia e valuta le future decisioni congrue alla cittadinanza. Bisogna evidenziare che i quartieri non sono delle isole felici, ma sono inserite in un contesto ampio dove certe tematiche, vengo ad interagire con più quartieri.
Occorre ampliare i contatti e coinvolgere tutti, per esempio su argomentazioni di sviluppo importanti come il Piano Regolatore Generale Comunale (P.R.G.C.). Quindi per risolvere l’attraversamento del centro storico bisogna coinvolgere il territorio circostante e non solo l’area del centro storico, pensando che obbiettivi così globali possono agevolare la vivibilità del territorio non solo del centro storico.
Per migliorare la vivibilità del centro impostiamo degli obbiettivi:
– Il più semplice è riqualificare creando servizi per le aree esistenti valorizzando le loro potenzialità, senza inventarsi nuovi spazi di aggregazione in zone dove ne esistono tanti ben definiti ed architettonicamente piacevoli.
– La metropolitana che arrivi almeno sino a piazza martiri, come elemento di collegamento per rivitalizzazione l’economia di tutta la città.
Pensare, che, in questi momenti di crisi, bisogna essere uniti con un unico obbiettivo condiviso e programmato a farla realizzare al più presto. Paradossalmente se fosse stato realizzato il tracciato della metropolitana, come è depositato presso il Ministero delle Infrastrutture, oggi Rivoli come Città discuteva la realizzazione di altri obbiettivi!
– Il centro storico naturale di una Città è con i servizi. Sembra retorica ma bisogna riflettere su decisioni prese ed essere coscienti che a volte certe scelte decrementano il patrimonio della città. Non è facile dire se è stato giusto aver spostato tutti i principali servizi dal centro ma è giusto dire che la macchina comunale deve sopperire le problematiche della gestione degli immobili. Questa è una provocazione consapevole che la soluzione ottimale è non abbandonare il patrimonio comunale.