BAM BIENNALE D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DEL PIEMONTE
Edizione 2020
ANNI ZERO: IL DECENNIO LIQUIDO
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18 settembre – 18 ottobre 2020
Casa del Conte Verde
Rivoli, via F.lli Piol 8
L’Assessorato alla Cultura e al Turismo della Città di Rivoli dopo il successo registrato nel 2018, ospita nelle sale della Casa del Conte Verde, per la seconda volta, la Biennale d’Arte Moderna e Contemporanea del Piemonte edizione 2020.
La BAM – Biennale d’Arte Moderna e Contemporanea del Piemonte ha una precisa finalità, in decisa controtendenza rispetto alla “biennalite” caratterizzante la scena artistica contemporanea nell’era della globalizzazione, che è quello di valorizzare l’arte e la creatività piemontese dal secondo dopoguerra ad oggi secondo un percorso che, ad ogni scadenza, si indirizza verso aree diverse di analisi storica e contenutistica.
La Biennale del Piemonte ritorna presso la Casa del Conte Verde per verificare e raccontare quanto accaduto nel primo decennio del nuovo millennio, gli Anni Zero: la dimensione liquida. Questo decennio eredita dagli anni Novanta, oltre al persistente eclettismo stilistico iniziato già a metà degli Ottanta, la centralità del progresso tecnologico, ora finalmente concreto, e non in divenire come in precedenza, nei termini di una reale diffusione del web e della simultaneità comunicativa. Questo permette, in ambito italiano, la cessazione di quei perniciosi fenomeni di censura tramite cui un certo sistema riuscì ad interdire tutta una serie di operatori artistici e critici negandogli la visibilità, quindi l’esistenza mediatica, e garantisce un maggiore pluralismo e divulgazione di fenomeni in atto, od accaduti nel passato recente.
Questa accelerazione tecnologica porta ad una socialità “liquida”, per mediare un noto termine del sociologo Zygmunt Bauman, probabilmente abusato come capita alle intuizioni azzeccate, in cui la dimensione comunitaria ed il concetto moderno di stato si disgregano sullo sfondo della globalizzazione, e l’unica certezza è data da una condizione di continuo apparente cambiamento dove prevale l’individualismo e, per dirla con l’autore, l’incertezza è l’unica certezza.
Anche dal punto di vista artistico si vive in una dimensione di eterno presente in cui l’unica concreta possibilità è data dalla maggiore facilità di rilettura di quanto in passato non è stato pienamente compreso, ma dove appare arduo guardare al futuro, per costruire un autentico rinnovamento.
Dopo l’11 settembre, evento che ha squarciato il velo tra reale e virtuale, il termine post moderno perde in parte d’attualità e si inizia a parlare di neo contemporaneità; della necessità, ad oggi non concretizzata, di passare dalla condizione liquida dell’eterno presente ad una dimensione di progettualità futura e ad una riscoperta dell’etica, esigenze che la scarsa tollerabilità di un mercato basato sulla finanza speculativa potrebbe accelerare.
Lo scenario si manifesta come ormai del tutto globalizzato; si moltiplicano eventi, fiere e biennali, Cina, Russia ed India entrano in forze nel sistema, la bolla speculativa ed il denaro facile in possesso degli oligarchi internazionali conducono a valutazioni assolutamente impensabili in precedenza.
Da un punto di vista stilistico nel decennio d’esordio del nuovo millennio si intravede la possibilità di una “terza via” al di là di una improbabile volontà di restaurazione di una classicità statica o di un totale annullamento dell’arte nel reale e nella comunicazione: un atteggiamento che, pur partecipando alle vicende del quotidiano, interviene su di esse per gettarvi verità, resistendo al conformismo ed alla massificazione dell’opera per restituire all’arte grandezza progettuale e dignità estetica.
Lo scenario del Piemonte, in particolare di Torino, segna, dopo i Novanta “decennio delle illusioni”, una sorta di consolidamento del sistema, anche nella convinzione che le scelte imposte negli anni precedenti sullo sfondo di quanto avveniva nel resto d’Italia, hanno determinato, piaccia o meno, un equilibrio difficile da scalfire in tempi brevi pena cadere nel velleitarismo.
Quindi, anche i molti operatori in disaccordo approfittano del mutato clima frutto dell’allargamento delle possibilità comunicative e divulgative, per costruirsi i propri spazi di manovra.
Torino si caratterizza per un’ampia offerta di proposte, istituzionali ed alternative, migliora la sua immagine con una riqualificazione soprattutto degli edifici del centro e, grazie alla pubblicità fornita dalle Olimpiadi Invernali del 2006, si fregia del titolo, un pò enfatizzato ma in quegli anni giustificato soprattutto dalla crisi di proposta di molti altri centri italiani, che nei successivi anni Dieci recupereranno terreno, di “capitale dell’arte contemporanea”.
Organizzazione: Harambee Arte Kunt
Direttore Artistico: Riccardo Ghirardini
Curatore: Edoardo Di Mauro
Artisti: Angelo Barile, Pierluigi Fresia, Sophie Anne Herin, Ernesto Morales, Octavio Floreal, Cinzia Ceccarelli, Francesca Ferreri, Massimo Spada, Cornelia Badelita, Bounty Kill, Guido Bagini, Silvia Fubini, Roberta Toscano, Daniele D’Antonio, Gianni Gianasso, Max Petrone, Domenico Piccolo, Walter Vallini, Tea Giobbio, Riccardo Ghirardini, Carlo Gloria, Luciano Gaglio, Matteo Ceccarelli, Diego Pomarico, Carlo Galfione, Alberto Castelli, Antonio Mascia, Maria Bruno Sisterflash, Miki Wubik, Bostik, Gianluca Nibbi, Roberta Fanti, Chen Li, Laura Valle, Alessandro Sciaraffa, Carlo D’Oria, Diego Scroppo, Sarah Bowyer, Francesca Sibona, Claudio Cravero, Alessandro Fabbris, Dario Colombo, Stefania Di Marco.
Casa del Conte Verde
Via F.lli Piol 8, Rivoli (TO)
Mostra realizzata dalla Città di Rivoli
Con il patrocinio della Regione Piemonte e Città Metropolitana di Torino
Orari
da martedì a venerdì 16 – 19
sabato e domenica 10 – 13 / 16 – 19
lunedì chiuso
Info
Casa del Conte Verde: www.comune.rivoli.to.it – Tel. 011 956 30 20
info: hakassociati@gmail.comwww.biennaledelpiemonte.com