Se ti trovi in difficoltà, dubbio o se hai bisogno di un confronto per il tuo delicato ruolo di “educatore”, non esitare a contattare lo Sportello d’Ascolto, gestito direttamente dal Comune di Rivoli, negli orari sotto indicati con prenotazione obbligatoria. Si garantisce l’anonimato.
Su questo territorio, nel tempo, sono stati attuati molti interventi mirati ad aiutare i genitori o meglio gli adulti in generale, a comprendere e gestire le difficoltà che il ruolo educativo comporta.
Nei fatti, gli interventi sono risultati rivolti e/o utilizzati più in relazione a situazioni che attengono all’area del disagio (Consozio dei Servizi Sociali – A.S.L.). Il progetto “Sportello d’ascolto”, per le sue caratteristiche, è inteso come riferito all’area dell’agio. Esso, infatti, intende offrire supporto alle difficoltà educative e relazionali che sorgono nell’ambito della “normalità” e tenta di offrire uno spazio di confronto e consulenza allo scopo di rinforzare il ruolo genitoriale attraverso l’eliminazione del senso di smarrimento ed impotenza generati dalla “solitudine” che spesso caratterizza la vita familiare.
Stili di vita, fragilità e debolezze dei bambini e dei ragazzi, sono sempre più riconducibili ad atteggiamenti educativi altrettanto fragili e deboli. Nel tempo sono state osservate, su questo come su altri territori, tra le macroaree del bisogno, quella del supporto al ruolo genitoriale declinandone specifici e dettagliati bisogni tra cui proprio quello del “confronto e supporto alle funzione educativa nella normalità”.
La mancanza di confronto con esperienze diverse, l’impossibilità di condividere il percorso educativo e le difficoltà connesse al ruolo genitoriale, possono generare una diffusa insicurezza nell’esercizio della funzione educativa dell’adulto.
Proprio per questo, gli interventi attuati allo “sportello” rientreranno nell’ambito dell’agio e della prevenzione primaria al disagi.
La definizione dell’oggetto di lavoro prevede che le situazioni e le domande dirette fatte dai genitori/insegnanti saranno il vero, principale oggetto di lavoro ma s’individua, in ipotesi, che i problemi da trattare possano essere inscritti nelle seguenti tematiche:
• inadeguatezza ed ansietà diffusa degli adulti nell’affrontare i compiti educativi;
• scarsa competenza educativa da parte degli adulti che mostrano fragilità e/o difficoltà nell’esercizio delle proprie funzioni nel rapporto con i minori;
• difficoltà di comunicazione ed interazione tra adulti e bambini;
• difficoltà connesse al compito educativo che potrebbero dar esito a situazioni di disagio precoce.
Si individuano come destinatari privilegiati, in questa prima fase, i genitori degli alunni della secondaria di 1° grado perché, in ambito educativo e relazionale, l’adolescenza è la fase più difficoltosa e critica da affrontare tanto più per le generazioni di adulti che hanno vissuto i maggiori cambiamenti in ambito educativo.
Non si intende però escludere un adulto che abbia difficoltà educative con un bambino che frequenti la scuola primaria tant’è che il progetto verrà presentato ai dirigenti degli istituti comprensivi.
Per le stesse motivazioni, si pensa che lo sportello possa essere utile agli insegnanti della stessa scuola perchè si trovano a dover sostenere con i genitori il bisogno di una “alleanza educativa” spesso difficile da spiegare e da far accettare.
Si ritiene inoltre, non appena definite le problematiche comuni maggiormente condivise, di organizzare momenti collettivi per discutere delle stesse al fine di facilitare anche l’avvicinamento di coloro che non hanno potuto/voluto “esporsi” da soli.
Il servizio di “sportello” vuole quindi effettuare consulenze orientative per cercare con il genitore/adulto di individuare strategie di contrasto al problema e, se si riscontra la necessità, invia ai servizi territoriali competenti.
Non è prevista in alcun caso la presa in carico dei nuclei familiari o dei singoli, le persone potranno accedere allo sportello per un massimo di 3 colloqui.