Il Consorzio CISA
Alcuni cittadini mi hanno richiesto informazioni sul CISA (Consorzio Socio Assistenziale tra i Comuni di Rivoli, Rosta e Villarbasse), relativamente alla prospettiva della sua integrazione con il CISAP (Consorzio tra i Comuni di Collegno e Grugliasco).
Nello scorso numero di giugno ho illustrato le principali attività svolte dal Consorzio e nell’occasione ho fornito anche i dati salienti a consuntivo del 2016.
Veniamo ora alle motivazioni che ci hanno fatto decidere per la integrazione dei due attuali consorzi.
Verso questa direzione ci spingono innanzitutto ragioni di coerenza con gli indirizzi normativi regionali (per es. la riduzione del numero dei consorzi socio-assistenziali dagli attuali 52 a 30, coincidenti con i distretti sanitari).
E poi, in estrema sintesi:
- la possibilità di mettere a fattor comune le attuali migliori ”pratiche” dei due Consorzi, partendo dall’analisi degli attuali punti di forza e di debolezza delle due strutture, alfine di esaltare i primi ed abbattere i secondi;
- il possibile contenimento dei costi conseguente alla razionalizzazione della struttura organizzativa, alla semplificazione e unificazione dei procedimenti, alle economie di scala nella stipula dei contratti di acquisto di beni e servizi;
- l’ottimizzazione del costo del personale (per esempio, a regime, avremo un solo Direttore Generale);
- la gestione coordinata di progetti e dei sistemi informativi;
- grazie alla convergenza tra le zone territoriali di competenza del “nuovo” consorzio e del distretto sanitario, otterremo un maggior raccordo tra la programmazione territoriale sanitaria e quella dei servizi socio-assistenziali;
- la maggiore possibilità di accedere ai finanziamenti esterni, vista la dimensione della nuova realtà consortile, che, con i suoi 145.000 abitanti, sarà tra le maggiori della Regione.
Oltre a ciò, tuttavia, esistono almeno tre problematiche che dovremo risolvere attraverso un graduale processo di armonizzazione dei regolamenti e dell’organizzazione:
- la disomogeneità della dimensione (il CISA insiste su un bacino di 57.000 abitanti, il CISAP su un bacino di 88.000); ciò si ripercuote sulla diversa “consistenza” dei bilanci e delle organizzazioni (il CISA ha 31 dipendenti, il CISAP 36);
- la differenza dei trasferimenti dei Comuni (per il CISA 39 € per abitante, per il CISAP 31€);
- la diversità di partenza dei servizi gestiti (oltre a quelli base imposti dalla normativa regionale, il CISA gestisce altri nove servizi delegati dai Comuni, mentre il CISAP quattro).
Tuttavia queste obiettive difficoltà non ci devono far recedere dal conseguire un importante obiettivo per le nostre comunità, perché è tale l’integrazione dei due consorzi per i motivi che ho cercato sinteticamente di esporre.
Siamo altresì consapevoli di avere di fronte una sfida che non è solo di tipo tecnico/amministrativo, ma culturale, perché di questo si tratta quando bisogna far coincidere punti di partenza diversi verso un modello di sintesi più avanzato.
Qualsiasi processo di aggregazione, in qualsiasi ambito aziendale, porta con sé inevitabili difficoltà, ma ciò che conta è credere fermamente nella bontà e nell’importanza dell’obiettivo.
E noi ci crediamo!