Sicurezza in Città
Rispondo a quei cittadini a cui è giunta l’eco di una “passeggiata” dimostrativa in via Piol, con l’intento di presidiare la Città contro una presunta, crescente diffusione di criminalità.
Questa iniziativa muove da un fatto, ancora al vaglio del Commissariato della Polizia di Stato (aggressione di due giovani da parte di un gruppo di altri giovani di provenienza extra comunitaria), e ha visto protagonista una forza politica che, essendo nel pieno della campagna elettorale, evidentemente aveva un obiettivo propagandistico.
Ho già avuto modo di dire che la narrazione della nostra comunità in preda ad una crescente criminalità non corrisponde al vero.
In quanto Sindaco della Città, mi confronto sistematicamente con le forze dell’ordine – siamo una delle poche città che, nella dimensione dei 50.000 abitanti, ha sul suo territorio una Compagnia dei Carabinieri ed un Commissariato della Polizia di Stato, oltre al Comando della Polizia Locale – e mi viene riferito dalle stesse che le varie tipologie di reato nella nostra Città sono in continua regressione.
Dobbiamo credere alla forze dell’ordine o a qualche forza politica che senza riscontri oggettivi vuole lucrare consenso sulla “paura” dei cittadini?
Si badi bene, ciò non significa dire che in Città non si verifichino fenomeni di criminalità o di microcriminalità, significa semplicemente affermare che non siamo in una situazione emergenziale.
E’ ciò che mi sono permesso di definire la “fisiologia dei reati” in una città di circa 48.000 abitanti, con 25.000 abitazioni, con circa 450 vie/piazze e con 223 Km di viabilità, quindi difficilmente controllabile nella sua complessità.
In questa nostra realtà certamente accadono fatti spiacevoli (furti nelle abitazioni, scippi, spaccate alle auto, truffe agli anziani, etc) – e sono particolarmente vicino ai nostri concittadini vittime di questi atti – ma, ripeto, non siamo nella dimensione dell’emergenza sociale.
Stante questa situazione, periodicamente si affaccia qualcuno che organizza in modo estemporaneo presidi e vigilanze; è già successo nel passato; ebbene si è trattato di iniziative che sono state “elegantemente” dissuase dalle stesse forze dell’ordine.
Nella polemica che si è scatenata su queste mie stesse valutazioni svolte in altra sede, qualcuno mi ha richiesto le motivazioni della decisione di installare in Città un diffuso sistema di videocontrollo; la risposta è semplice: pur non essendo in una situazione emergenziale “la fisiologia dei reati” nella nostra comunità va comunque contrastata per ridurla ai minimi termini possibili ed il sistema di videocontrollo integrerà la preziosa opera di prevenzione e di contrasto, già svolta con grande professionalità dalle forze dell’ordine.
Quindi non abbiamo bisogno di altro, perché noi ci affidiamo con fiducia alle istituzioni preposte; peraltro la nostra Amministrazione a suo tempo ha provveduto a trattenere sul territorio di Rivoli la sede del Commissariato della Polizia di Stato con un investimento di due milioni di Euro; sono queste le misure che contano !
E allora gli esponenti di quella forza politica, i più provenienti da fuori Città, stiano comodamente a casa loro!
Con queste mie considerazioni so di attirare le loro ire polemiche, che potranno scadere nell’aggressione verbale, in caso di qualche futuro episodio “delinquenziale”.
Ma questa è la verità: Rivoli oggi non è in uno stato emergenziale sul piano dell’ordine e della sicurezza; naturalmente propaganda politica a parte!