1-25 giugno 2017
L’Amministrazione Comunale presenta la mostra fotografica
SECONDE STORIE
di
Pierfranco Fornasieri
a cura di
Laura Tota
Casa del Conte Verde, Via F.lli Piol, 8, Rivoli (TO)
INAUGURAZIONE 1 giugno alle ore 18:00
PERIODO: dall’1 al 25 giugno,
presso Casa del Conte Verde, Via F.lli Piol, 8, Rivoli (TO)
ORARI: dal martedì al venerdì 16:00-19:00,
sabato e domenica 10:00-13:00 16:00-19:00
(lunedì chiuso).
Si ricorda che l’accesso alla mostra è gratuito.
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Giovedì 1 giugno 2017 alle ore 18.00, presso la Casa del Conte Verde di Rivoli si terrà l’inaugurazione della mostra “Seconde Storie” del fotografo Pierfranco Fornasieri.
L’esposizione, organizzata e promossa dal Comune di Rivoli, è una selezione di quarantasette emblematici scatti, parte del lavoro cui Fornasieri si dedica da tre anni e che con questo evento conclude il proprio percorso.
Prima di approdare a Rivoli, il progetto “Seconde Storie” e i suoi scatti sono stati ospitati nell’ambito di altre importanti kermesse fotografiche nazionali ed internazionali e hanno ottenuto importanti riconoscimenti e premi.
“Seconde Storie” può essere definito a ragione come un “Atlante di memorie umane”.
Muovendosi in modo discreto e mai invadente, Pierfranco Fornasieri cattura nelle sue fotografie attimi sospesi, parole non dette o appena accennate, sguardi cristallizzati in un eterno presente, gesti involontari e resi consapevoli grazie all’impressione fotografica.
Attraverso i suoi scatti, Fornasieri pone sulla stessa ideale linea di narrazione immaginazione e realtà, passato presente e futuro, portando alla luce dei veri e propri tableaux vivants: le ombre in movimento, le geometrie architettoniche, i chiaroscuri e la materia umana realizzano in modo del tutto inconsapevole vere e proprie scenografie, atti unici di vite singolari in cui gli spettatori possono osservare di riflesso le proprie.
E così, la visione di queste “vite ordinariamente eccezionali” spinge a ricercare l’essenza dell’attimo precedente e di quello successivo allo scatto, a ipotizzare storie (seconde, appunto, rispetto a quanto realmente accaduto), a ritrovare se stessi al centro di contingenze così comuni, ma allo stesso tempo così straordinariamente irreplicabili.
L’occhio di Pierfranco è in grado di spingersi oltre la mera composizione estetica ed è capace di cogliere l’essenza, l’emozione e l’unicità di scenari spesso fagocitati dalla bulimia visiva quotidiana cui l’individuo è sottoposto.
A lui va dunque riconosciuto il merito di riuscire a rendere straordinario l’ordinario, di elevare la quotidianità a opera d’arte, quasi come se ogni vita e ogni attimo fossero un miracolo da celebrare.
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