Mostra fotografica: “Viaggio nell’ex Ospedale di Rivoli, quale futuro?” – Giovedì 7 marzo ore 17.30 -Atrio Comune di Rivoli

mostra fotografica ex ospedale di rivoli

Mostra fotografica: “Viaggio nell’ex Ospedale di Rivoli, quale futuro?” – Giovedì 7 marzo ore 17.30 -Atrio Comune di Rivoli corso Francia 98 Rivoli

Progetto fotografico di Giulia Serafini e Piero Miniggio

Un viaggio in un luogo, oggi in disuso, ma ricco di storia e caro ai rivolesi, situato nel cuore della Città

L’antico Ospedale degli Infermi è stretto nella vecchia Rivoli fra la chiesetta di San Rocco e le Vie Fellogna, Ospedale, Peretti e Balegno. Occupa un’area di 3.600 metri quadrati, di cui 2.300 coperti.

In origine l’edificio, situato fuori dalle mura della città, ospitava il convento dei Carmelitani Calzati.
Nel 1652 il convento carmelitano venne trasferito all’interno dell’abitato di Rivoli, presso l’oratorio della Confraternita di San Rocco usato come chiesa conventuale, un edificio che non versava in buone condizioni.
Pochi anni dopo, nel 1676, fu costruito un nuovo convento con la chiesa annessa, utilizzando i materiali dell’antica parrocchia di San Paolo (incorporata alla Collegiata nel 1434 e distrutta nel 1676).
Nel 1803, in seguito alla soppressione napoleonica del convento, il governo francese lo adibì ad ospedale, incaricando l’architetto Giuseppe Maria Talucchi di progettare la prima infermeria, nucleo più antico dell’ospedale. Fu gestito da un comitato di maggiorenti cittadini: molti sono stati coloro che hanno lasciato, in parte o del tutto, in eredità i loro beni all’Ospedale.

In diverse occasioni venne deciso di onorare la memoria dei benefattori dedicando loro un busto o un’iscrizione, ancora oggi visibili all’interno della struttura. Non tutti sono stati identificati, ma a molti di essi è stata dedicata anche una via cittadina.

L’Ospedale degli Infermi è rimasto attivo in questa sede fino all’apertura del nuovo nosocomio di strada Rivalta, negli anni ‘80. Fu sede del Museo della Stampa tra il 1990 e il 1995.

La struttura conserva i lunghi corridoi, il chiostro e le cellette dell’antica struttura conventuale.