La Storia
LA STORIA DELLA CITTA’ DI RIVOLI
L’area di Rivoli occupa la testata della Collina Morenica nata dalle glaciazioni di 130-355.000 anni fa. Alcuni ritrovamenti di asce ed incisioni rupestri permettono di datare i primi insediamenti già nel Medio Neolitico (5500-4700 A.C.), ma la prima occupazione nota è quella dei Taurini, un gruppo di ceppo celto-ligure che creò embrionali forme di urbanizzazione. L’esercito di Annibale assediò i villaggi nel 218 A.C. ed, in seguito furono i Romani ad assumere il controllo dell’area e a dare inizio all’urbanizzazione vera e propria della zona vista l’importanza strategica per l’accesso ai valichi alpini da una parte e alla pianura padana dall’altra.
Per Rivoli passa la “Strada delle Gallie”, strada romana consolare fatta costruire da Augusto che da Torino porta alla Francia e che costituisce uno dei principali tracciati della Via Francigena, via storicamente percorsa da pellegrini, mercanti ed eserciti, ancor oggi meta del turismo religioso.
Durante il periodo delle invasioni barbariche che seguirono la caduta dell’Impero romano d’Occidente, la posizione strategica lungo la Via delle Gallie espose l’area a numerosi saccheggi e distruzioni. Dopo la dissoluzione dell’Impero Carolingio e i conflitti feudali per il predominio del Piemonte, si attestò un primo insediamento rivolese (996 d.C). L’area risultò controllata dal sistema politico-economico clericale che aveva come epicentri il vescovado torinese, l’abbazia di Novalesa e il monastero di San Michele della Chiusa. Si svilupparono una piccola fortificazione sulla sommità dell’altura e un borgo ai suoi piedi.
Dal XIII secolo iniziò l’ascesa dei Savoia, che, a seguito dell’indebolimento del potere vescovile e del conseguente formarsi degli organi rappresentativi del Comune, furono riconosciuti signori del Castello nel 1247 dall’Imperatore Federico II di Svevia. E’ del secolo successivo, invece, Amedeo VI di Savoia (1334-1383), conosciuto come il “Conte Verde” per il colore degli abiti utilizzati durante tornei e battaglie; sotto di lui Rivoli conobbe un periodo di prosperità economica e riqualificazione urbana. Il bordo venne cinto da mura, la nobiltà locale edificò ricche dimore turrite e nel 1310 venne realizzata la Bealera di Rivoli, un importante canale irriguo nel quale confluivano le acque per l’agricoltura.
Il Conte Verde, insediò il Consilium Principis, tuttavia fu soltanto nel 1559 che venne eretto il castello, come residenza provvisoria del duca Emanuele Filiberto I di Savoia. I lavori del Castello furono proseguiti e modificati per volontà di Carlo Emanuele I che decise di trasformare l’antica fortezza medievale in sontuosa residenza nobiliare, per mano degli architetti e ingegneri Carlo e Amedeo di Castellamonte. Tali lavori, furono terminati nel 1644 con l’aggiunta dell’edificio detto “Manica Lunga”. Il complesso subì seri danni durante i ripetuti assedi inferti dai francesi durante la guerra di successione spagnola agli inizi del XVIII secolo.
Terminati i contrasti con i francesi, Vittorio Amedeo II affidò a Filippo Juvarra la ricostruzione del Castello di Rivoli, collegato già dal 1711 dallo “Stradone Reale di Francia” (oggi Corso Francia), uno dei rettilinei più lunghi d’Europa (12 km).
Tra la fine del 1800 e la prima metà del 1900, Rivoli fu uno dei luoghi privilegiati di residenza estiva della nobiltà e dell’alta borghesia torinese: ciò portò alla costruzione di eleganti ville dal notevole valore architettonico.
Con il boom economico del secondo dopo guerra, Rivoli si trasformò da centro prevalentamente agricolo a città a vocazione industriale e manufatturiera con un notevole incremento della popolazione, che oggi conta circa 49.000 abitanti.
Negli anni ’80, è iniziato il recupero del centro storico e il restauro dei principali edifici, ciò ha dato il via ad una nuova stagione all’insegna della cultura e del turismo!
La linea 1 della Metropolitana di Torino presto arriverà a Cascine Vica, collegando ancor più efficacemente Rivoli a Torino.